La mastoplastica riduttiva è un intervento che permette di riportare un seno eccessivamente sviluppato e cadente o malformato ad un volume ed aspetto esteticamente piacevole.
Consente pertanto di:
• Ridurre il volume delle mammelle
• Simmetrizzare due mammelle diverse • Sospendere i complessi areola- capezzoli, portandoli in posizione più alta • Ridurre eventuali smagliature cutane • Ridurre il dolore al collo, alle spalle, alla schiena (rachialgie) dovuto al peso delle mammelle.
• Migliorare i movimenti del tronco e quindi l’attività fisica e sportiva
L’intervento viene eseguito in anestesia generale con ricovero di due o tre giorni. Per poter ridurre le mammelle, bisogna che la paziente accetti la presenza di cicatrici cutanee di diversa estensione e che sono posizionate attorno all'areola, dall'areola al solco sottomammario e nel solco sottomammario (quest’ultime non sempre necessarie).
Le cicatrici, disposte in sedi ordinariamente occultabili da un comune reggiseno, normalmente sono poco visibili, ma ciò dipende molto dalla qualità di cicatrizzazione della paziente. Eventuali smagliature saranno ridotte di numero per effetto dell’asportazione della cute in eccesso e migliorate di aspetto per effetto della tensione del seno rimodellato.
Nei casi di mammelle molto voluminose, o di pazienti con valori di emoglobina bassi, si fanno eseguire delle autoemotrasfusioni, cioè prelievo di sangue della paziente nel mese che precede l'intervento e che verrà poi trasfuso nel periodo postoperatorio.
E' necessario eseguire, oltre ai normali esami preoperatori, anche la mammografia.
I punti di sutura vengono rimossi dopo 10–15 giorni ; la paziente dovrà portare per 40-60 giorni un reggiseno sportivo contenitivo.
L'attività lavorativa può essere ripresa dopo otto giorni, quella sportiva dopo un mese. Il risultato è generalmente soddisfacente fin dai primi tempi e, solitamente, suscettibile di ulteriore miglioramento nei mesi successivi.
Complicanze Oltre alle normali complicanze di tutti gli interventi chirurgici (sieromi, ematomi, infezioni, cicatrici patologiche e/o cheloidee, allargamento delle cicatrici o diastasi), si possono verificare asimmetrie tra le due mammelle, perdita di sensibilità temporanea (3-6 mesi) o permanente dei capezzoli, necrosi parziale o totale dei complessi areola-capezzoli.
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